Dal Pontificio Seminario regionale di Fano, a Castelfidardo, dalla Diocesi di Macerata Recanati, a quella di Ancona Osimo
CARI AMICI DELLA ADGS.
GRAZIE DEL VS. AFFETTO CHE CI AVETE DIMOSTRATO SCRIVENDOCI MOLTE EMAIL DI CONGRATULAZIONI PER LA RIPARTENZA DELLA NOSTRA ATTIVITÀ E OFFRENDOCI IL VOSTRO AIUTO E LA VOSTRA COLLABORAZIONE.
VI CONTATTEREMO UNO AD UNO A BREVE.
LA NEWS LETTER DELLA ADGS DI MAGGIO ABBIAMO VOLUTO AFFIDARLA AL NOSTRO CONSULENTE SPIRITUALE DON BRUNO BOTTALUSCIO.
ECCOLA QUI DI SEGUITO.
GRAZIE DON BRUNO PER IL TUO AFFETTO E PER LA TUA COLLABORAZIONE.
ANZI…GRAZIE, GRAZIE. GRAZIE!
Angela Galassi
Presidente
Dal Pontificio Seminario regionale di Fano, a Castelfidardo, dalla Diocesi di Macerata Recanati, a quella di Ancona Osimo
La prima volta che ho incontrato don Giovanni Simonetti, nel 1968, ero nel Seminario Regionale di Fano.
Allora vi arrivò come Padre spirituale. Oltre la direzione spirituale personale, compito del padre spirituale era quello di tenere la meditazione quotidiana durante la preghiera del mattino.
Ricordo ancora i Padri di quegli anni di formazione: Padre Andreini di Moniego di Noale, Padre Natalini di Campello sul Clitunno; ma non ricordo niente di particolare.
Poi una mattina, quando aspettavamo rassegnati un’altra lunga meditazione, arrivò don Giovanni, disse soltanto tre parole, poi sedette per una lunga pausa di silenzio. Fu la meditazione più bella che io ricordi.
Quando ho detto Messa, nel 1972, don Giovanni ha iniziato la sua esperienza lavorativa e spirituale in Germania.
Mi piace partire da più lontano:
1555 pace di Augusta: cuius regio eius et religio: Regione che abiti, religione che professi (Il popolo segue la religione del capo): così si risolve il conflitto di religione in Germania, sancendo che il popolo deve seguire la religione del suo principe, oppure emigra.
1986 riforma delle Diocesi in Italia:
la riforma ha stabilito che i confini diocesani devono corrispondere a quelli provinciali e regionali.
Così Castelfidardo in Provincia di Ancona, parte della Diocesi di Recanati (Macerata), è passata alla Diocesi di Ancona-Osimo.
Al clero incardinato è stata lasciata la scelta di restare al servizio della propria diocesi, oppure di passare alla nuova diocesi.
Don Giovanni, don Lamberto, don Giuseppe Orlandoni, insieme al Parroco-Prevosto della Collegiata e al suo vice, compreso il Parroco emerito (Don Quinto Fababollini, don Franco Pranzetti e Mons. Primo Recanati), hanno scelto di restare incardinati alla Diocesi di Macerata, lasciando il loro servizio pastorale a Castelfidardo.
Sono arrivato a Castelfidardo nel 1990, sostituendo don Candido Petraccini, nominato Parroco del Duomo di Osimo; ho subito sentito la presenza e la memoria di Don Giovanni, specialmente al Circolo Toniolo.
Intere generazioni di Castellani sono passate al Toniolo, custodendo sempre una memoria e una riconoscenza per don Giovanni: un amico, un fratello, un punto di riferimento per tutti i momenti di vita familiare e sociale, belli e meno belli.
Questo l’ho capito anche in quelle rare volte che Don Giovanni, negli anni 90 e seguenti, è venuto a celebrare in Collegiata per qualche circostanza particolare.
Dopo la Messa si formava una fila di persone che volevano salutare personalmente don Giovanni: una festa e una girandola di nomi, soprannomi, ricordi e gratitudine…
e poi tanta gente ha continuato ad andare a trovarlo a Recanati per un saluto, una confessione, un consiglio…
Negli anni a cavallo del 2000, dopo il terremoto del 1997, abbiamo dovuto mettere mano a grandi lavori di consolidamento e recupero della Collegiata e della sottostante cripta. Don Giovanni non ci ha fatto mancare il suo generoso contributo…
L’ultima volta che ho concelebrato l’Eucaristia accanto a don Giovanni, è stata il giorno del funerale di suo fratello Alberto.
Quel giorno ho invitato Don Giovanni a presiedere lui la Celebrazione.
Mi ha risposto: “No, no, fai tu; tu sei il Parroco”.
Quando era in ospedale a Osimo, vegliato con amore dai familiari, mi diceva: “Vai che hai da fare…”, dicevamo un’Ave Maria e chiedevo la sua benedizione.
Lo abbiamo salutato prima nella chiesa di San Benedetto vegliando e pregando con tanta gente, poi in processione fino in Collegiata per la Concelebrazione eucaristica.
E’ sepolto a Castelfidardo, in terra: c’è chi continua a fargli visita: ricorda, ringrazia, prega…
La Messa di settima è stata concelebrata a Recanati, nella Chiesa di Sant’Agostino:
in quella occasione il Vescovo Nazareno Marconi ha detto: “Celebriamo non solo ‘per’, ma ‘con’ Don Giovanni, perché un sacerdote è sacerdote per sempre”; e poi, parlando della persona e dello stile di don Giovanni, ha aggiunto: “In Paradiso ci va, chi già ci sta!”sottolineando umanità, spiritualità, cultura e umiltà di un uomo di Dio: “Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni” (Gv,1,6)
Oggi il Circolo Toniolo vive una nuova stagione in un nuovo millennio, segnato dal cambiamento di epoca e dal fenomeno dell’immigrazione.
Ci ritroviamo con tanti insegnanti e volontari, cresciuti al Toniolo con Don Giovanni, disponibili oggi ad aiutare i ragazzi per il sostegno scolastico e per le attività ricreative.
Ragazzi di età diversa, di diversa provenienza e di differenti religioni e culture si ritrovano insieme, si confrontano e a volte si ritrovano a giocare in formazioni strane: africani – europei; cristiani – musulmani… non sono mancati i momenti di tensione, ma spero che stiamo vincendo una scommessa: questi ragazzi che oggi aiutiamo a stare insieme, in pace, domani non potranno farsi guerra!
Una volta don Giovanni faceva sparire il pallone sotto la tonaca e li portava tutti nell’attigua chiesa di san Benedetto: catechesi e preghiera…
Oggi ci mettiamo in cerchio a centro campo, cerchiamo di scoprire tutti i talenti e le meraviglie della creazione e ringraziamo Dio, ognuno lo chiama con il suo nome…
Chissà cosa ne penserebbe don Giovanni? Ogni tanto me lo chiedo e glielo chiedo!
Come per il circolo Toniolo, ripensiamo a don Giovanni, per il lavoro, pensiamo a don Lamberto!
Tanti hanno trovato una nuova occupazione grazie alla scuola di formazione promossa con generosità, impegno e lungimiranza da don Lamberto attraverso l’Opera san Filippo Neri (OSFIN) e il Centro Nazionale Informatica Pubblica Amministrazione (CNIPA).
Il sei gennaio di quest’anno, solennità dell’Epifania, all’età di 97 anni, Don Lamberto ci ha lasciato.
Nell’ambito della giornata del primo maggio, anche la cerimonia di Premiazione del Premio “Bruno Regini – Cultura della solidarietà”, assegnato ogni anno a chi si è distinto in campo regionale per la creazione di una cultura della solidarietà è stata dedicata a Don Lamberto.
La Festa è iniziata con la Santa Messa celebrata dall’Arcivescovo di Ancona Osimo Mons. Angelo Spina nella Parrocchia Immacolata Concezione di Camerano, hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni e delle ACLI provinciali e regionali.
A seguire la cerimonia di consegna del premio ai familiari del sacerdote Don Lamberto Pigini, illuminato “prete-imprenditore”.
Il Presidente regionale delle ACLI Marche Luigi Biagetti spiega la motivazione della scelta: “Le ACLI Marche hanno deciso di consegnare il premio in memoria di Don Lamberto Pigini in quanto ha rivestito fin dagli anni ‘60 un ruolo fondamentale nella formazione e nell’occupazione di tanti giovani.
Il suo impegno e le sue idee hanno contribuito a far nascere imprese di straordinario successo come la Rainbow – azienda produttrice di cartoni animati, famosa in tutto il mondo per le Winx – la ELI – famosa in tutto il mondo per le sue edizioni linguistiche – la Tecnostampa – azienda tipo/litografica, a far rinascere la EKO – il grande marchio recanatese di chitarre, famoso in tutto il mondo – e a far crescere una generazione di stimati lavoratori e imprenditori”.
Oggi la pastorale diocesana del lavoro e della dottrina sociale, pensando a quello che ha fatto don Lamberto a Castelfidardo negli anni della grave crisi occupazionale della fisarmonica, sta mettendo a punto un progetto per la formazione e l’accompagnamento dei giovani che hanno un’idea di impresa in testa, da sviluppare.
In una storica fabbrica di fisarmoniche acquistata dalla Parrocchia Collegiata S. Stefano e messa a disposizione della Diocesi, sta partendo il progetto WE AT CO, “noi lavoriamo, insieme”.
Vuole essere una risposta al momento particolarmente delicato che il mondo del lavoro, specie giovanile, sta vivendo.
Molti castellani, negli anni ’60, sono emigrati in giro per il mondo in cerca di futuro e di lavoro: con loro ha tenuto i contatti don Giovanni Simonetti, invitando tutti a mantenere le radici con la terra nativa; di ogni persona castellana, lui conosceva nome cognome e soprannome…
Dalle pagine del periodico di vita castellana NESPOLA, nella rubrica “dentro e fuori le mura” da lui curata, diceva nel 1962:
“SCRIVETECI E VI VEDREMO.
Insistiamo sullo scrivere, è l’unico modo per ricordarci,
per vivere l’uno accanto all’altro, per non abbattere quei ponti
che ci hanno collegato mille volte nella vita.
Non si vive isolati.
Ognuno di noi, volente o nolente,
porta con sé qualche cosa che l’altro gli ha donato”
(don Giovanni)
A Don Giovanni tutti ha detto: Grazie, Grazie, Grazie!
Dio ti Benedica.
Grazie di tutto, don Giovanni.
Prega per noi e noi promettiamo di fare altrettanto per te.
Anche per me oggi, questa News Letter è un modo per rivedere don Giovanni…
e ringraziarlo, facendo memoria.
Don Bruno Bottaluscio
Consulente Spirituale della ADGS