Con questa introduzione desidero quindi esprimere il desiderio che Vince Veleno possa continuare ad alimentare la sua Musa, perché le sue poesie rappresentano ormai un elemento importante della storia e delle vicende di Recanati.”
Fabio Corvatta Sindaco
Conosco Vince fin dagli anni ’60 quando lavorava con Mariettì alla Eko nel (settore della segheria e, vedendolo così impegnato in politica, sempre aspro negli atteggiamenti e critico nelle opinioni, non avrei mai potuto immaginare i veri valori che erano nel profondo suo animo. Ma basta anche leggere la poesia nella quale ricorda, dopo tanti anni, il suo datore di lavoro Oliviero Pigini con parole di stima, di riconoscenza e di affetto per accorgersene. Così come basta pensare a quanto abbia voluto che questa poesia fosse inserita nel presente volume, quale ulteriore segno di gratitudine e di curi ricordi della sua vita. Vince e penso che questo grazie sia anche a nome di tanti recanatesi che ti conoscono solo di vista ma che ti apprezzano molto. Ed ora, leggendo queste tue poesie, potranno riconfermare la loro stima.”
don Lamberto Pigini
Ascoltami Oliviero
Vi sono impressi tanti ricordi Moltissimi di noi tanto ti dobbiamo
Di quanto per la gente tu facesti
Poi la bieca morte a noi ti portò via
Ci sentimmo orfani senza la tua guida Oggi dove creasti la tua grande Eko Alla tua memoria una stele eleveranno Rivivrai nel luogo che hai creato
E da nessuno mai sarai dimenticato Ben altre cose avrei voluto dire
Che spontanee venivano dal core Essendo io una persona semplice
Non ho saputo trovare altre parole
Recanati 16 giugno 2007
Ascoltami Signore salvala
Se quella vita è in gioco, salvala tu, o Signore. Ascolta questa supplica d’un incallito peccatore. Non lasciar che la sciagura distrugga una famiglia, pensaci tu buon Dio
a salvare madre e figlia. Ascoltalo, o Signore Iddio, quest’ultimo di te indegno, che di certo non merita un posto nel tuo regno.
Se la mano dell’uomo non può dar il salvamento, fallo tu che puoi, Signore,
e che lo farai già sento. Giuro, proverò a cercarti per esser più a te vicino. Spero tanto di ritrovarti per far luce sul mio cammino.
La Pace
La cerca poi davvero? Non è solo una parola Essa ha molti contenuti Per i quali tanti di noi. Restiamo sordi e muti. Pace vuoi dire giustizia Vuoi dire anche libertà, Vuoi dire tutti più uguali Con uguale dignità.
Che bianco, giallo o nero L’un con l’altro sia fratello Pace non vuole dire armarsi Per essere il più forte
Speranze per un domani.
Pace vuoi dire per meAmore, fraternità.
Essendo così più eguali,
avrà pace l’umanità.
Madre benigna, ch’io accanto a me ti sento. A te, madre di tutti, espongo il mio de sio. Tu che la tua protezione su noi espandi
che ti chiede aiuto per affrontare l’ultimo periglio.
è l’unica arma che può darci la pace.
Solo lei può mondarci dall’egoismo
eh’ è in noi e a gettarlo non ci piace.
Ognun di noi prendiam la nostra croce,
solo con essa potremo migliorare.
Provando il peso di quel fardello
riusciremo a distinguer il bene dal male
Ognun di noi prendiam la nostra croce,
simbolo d’amore, di pace, di fraternità.
Con essa potremo imboccar la giusta via,
che conduce alla pace, all’eguaglianza l’umanità.
Quel’Angelo
con l’angelo che m’avei affiancato Quell’angelo che guidò i miei giorni, con lei non ebbi altri bisogni, vissi con lei da uomo beato. Perdonami se t’aveo dimenticato da te Signore mi ero allontanato la memoria da te m’ha riportato ora che sono ritornato da te Signore, fai quel che voi di me.